ANTICOMUNISMO Ferrovieri commentano i pannelli su cui campeggiano le scritte \

Italia

titolo: MOSTRA DELL'ALDILÀ: LA CENSURA DEL PCI

data soggetto: 2005-06-22

didascalia: ANTICOMUNISMO Ferrovieri commentano i pannelli su cui campeggiano le scritte ''fotografia tolta nel rispetto ai diritti democratici di ogni uomo'' e ''fotografia cancellata perché censurata dal P.C.I.''; le scritte si trovano, avvolte nel filo spinato, su alcune installazioni dove sostituiscono le gigantografie cartonate di cittadini italiani (a loro insaputa ripresi e ''spacciati'' per vittime straniere del comunismo e del socialismo) dopo le legittime proteste; non si tratta quindi di censura politica, ma di riparazione alla lesione dei diritti d'immagine. Gli allestitori avevano sostituito le sagome con questi cartelli, che però suonavano come una palese ammissione di avere violato tali diritti, oltre a tradire il tentativo di addossare al P.C.I. la colpa della propria sprovvedutezza, ed erano stati poi rimossi. La credibilità della ''Mostra dell'Aldilà'', organizzata dall'ufficio ''studi propaganda e stampa'' (Spes) della D.C. (esposizione dal titolo ad effetto che si riferiva alla vita nei paesi oltrecortina), che si presentava come un'accurata e drammatica rassegna documentaria, era ormai irrimediabilmente compromessa, dello scandalo si parlava sui giornali italiani ed esteri: il promotore On. Giorgio Tupini si era difeso dalla formale protesta polacca per la rappresentazione falsa e oltraggiosa del proprio paese proclamando che prima di parlare di falsi occorrevano le prove; e le prove erano arrivate. Era successo che, per illustrare le miserevoli condizioni nei paesi socialisti, si erano usate abusivamente foto prese proprio a Roma, come se provenissero dai paesi dell'Est. A conclusione di una tournée nel nord e nel sud Italia, la mostra era approdata nella capitale, in stazione Termini, e qui alcuni romani si erano riconosciuti nei soggetti esposti, smascherando la natura tutt'altro che ''tragicamente vera e reale'' e ''rigorosamente controllata'' dei documenti riguardanti i presunti popoli oppressi nei paesi dell'oriente europeo. Concepita in occasione delle elezioni legate alla cosiddetta ''legge truffa'', la rassegna contribuì comunque a far parlare della Guerra Fredda. Fotografia di Ando Gilardi (1921 - 2012) #andogilardi da ampia serie realizzata per ''Scandalo dell'al di qua'' (vedi → Mostra dell'Aldilà), servizio firmato MONS pubblicato su ''Lavoro'', giornale a rotocalco illustrato della CGIL, Roma, n. 21 del 24 maggio 1953.

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continente: Europa

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epoca immagine: Anni Cinquanta

secolo del soggetto: XX

epoca del soggetto: Guerra fredda

tecnica: Fotografia

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parole chiave

censuraP.C.I.Partito Comunista ItalianoferrovieriC.G.I.L.Confederazione Generale Italiana del LavoroCGILsindacatoItaliagiornalismogiornalistoria della fotografiascandaloMostra dell'al di làMostra dell'Aldilàpropagandapropaganda denigratoriapropaganda distortamostradenunciaanticomunismoguerra freddaPatto di Varsaviablocco orientaleblocco sovieticoblocco comunistablocco socialistaAndo GilardiGilardi A.MONSfalsofalsitàmanipolazionecontraffazionestrumentalizzazionemistificazioneabuso d'immagineabuso dell'immagine altruismascherarefake newsgiornalismoLavoroperiodiciattualitàsettimanale illustratoDopoguerraAnni CinquantaFotoinchieste di LavorofotoservizioreportagefotogiornalismofotoreporterfotocronistaDemocrazia CristianaDCD.C.SPESGiorgio TupiniTupini G.RussiaURSSU.R.S.S.S.M.O.storia del movimento operaiogaffetopicacultura occidentale

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